Magari qualcuno se lo ricorda magistralmente interpretato da Liam Neeson nel film che porta il suo nome, Micheal Collins. Figura romantica, leggendaria ed enigmatica della lotta per l'indipendenza irlandese all'inizio del XX secolo, muore oggi nella più verde e turbolenta delle contee dell'isola d'Irlanda, quella dove era nato appena 32 anni prima: Cork.
È l'estate del 1922, da quasi un anno l'Irlanda è diventato uno stato libero, formalmente dipendente dalla corona inglese ma di fatto autonomo dal secolare controllo coloniale di Westminster. Da quasi un anno è in corso una sanguinosa guerra civile tra due fazioni dello Sinn Fein, il partito politico che ha condotto, a mano armata, il Regno Unito a cedere una delle isole britanniche.
Si fronteggiano due uomini, Eamon De Valera, già presidente del governo provvisorio d'Irlanda costituito dopo le elezioni del 1919 che videro lo Sinn Fein dominare l'isola verde, e appunto Micheal Collins, uomo chiave del gabinetto provvisorio e artefice della strategia terroristica che piegò gli inglesi.
Oggetto del contendere era se l'Irlanda doveva diventare una Repubblica, come da sempre nel programma degli indipendentisti, o se poteva bastare per ora quanto il governo di Lloyd George aveva accordato, uno stato libero con a capo almeno formalmente Buckingam Palace e comunque facente parte del Commonwealth. De Valera voleva il risultato pieno, Collins difendeva il trattato che lui stesso aveva sottoscritto per conto di De Valera.
Nel volgere di pochi mesi il trattato fu ratificato dai rispettivi parlamenti e le elezioni politiche, che determinarono la vittoria della fazione di Collins, portarono alla costituzione di un governo che per le prime fasi aveva lo stesso Collins come primo ministro. Portarono però anche all'inizio della guerra civile con i repubblicani, non disposti ad accettare il risultato delle urne.
Micheal Collins nell'estate del 1922, in un estremo tentativo di mettere fine alla guerra civile, iniziò un tour nelle contee più calde d'Irlanda. Trovò la morte oggi in un agguato, qualcuno dice organizzato o forse più semplicemente ispirato da Eamon De Valera. Che dieci anni dopo diventerà Presidente irlandese e proclamerà la Repubblica, sciogliendo così l'ultimo nodo con Londra.
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