In occasione dell'anniversario della morte (10 agosto 2001) del prof. Gianfranco Miglio credo che il modo migliore per ricordarlo sia (ri)leggere i suoi scritti, ancora attualissimi, e (continuare a) metterli in pratica, ciascuno nella propria vita sociale e politica. Questa proposta bibliografica è tratta da www.miglioverde.eu a cura di Guglielmo Piombini:
La vena libertaria di Miglio è particolarmente evidente nel suo saggio Disobeddienza Civile (1993), raccolto insieme al classico testo di H. D. Thoreau. Miglio esorta alla disobbedienza fiscale nei confronti dell’ISI, l’Imposta Straordinaria sugli Immobili, e scrive che “i popoli meglio ordinati sono quelli che si permettono ogni tanto di ribellarsi”. Come ricorda Alessandro Vitale nella prefazione, questo di Miglio è un saggio dirompente, che gli valse una dura condanna del mondo politico, il silenzio dei media e una denuncia dell’allora ministro della Giustizia Martelli, che gli procurò un interrogatorio in Procura a Milano per “istigazione alla disobbedienza civile e allo sciopero fiscale”. Miglio ebbe però la soddisfazione di sapere che poco tempo dopo la Corte Costituzionale della Baviera aveva dichiarato incostituzionale l’imposta sulla prima casa con argomenti simili a quelli che aveva usato in questo saggio.
Il libro in cui l’approdo libertario di Miglio viene esposto nella maniera più completa è Federalismo e secessione. Un dialogo (1997), resoconto di un dialogo serrato con il costituzionalista di sinistra Augusto Barbera, difensore dello stato sociale unitario. E’ qui che Miglio parla in maniera esplicita di contrapposizione tra pagatori di tasse e consumatori di tasse, di sfruttamento fiscale, di secessionismo radicale.
Nel libro Padania, Italia (1997) Miglio dialoga invece polemicamente con l’intellettuale di destra Marcello Veneziani, che difende lo stato sociale e l’identità nazionale.
Ne L’asino di Buridano (1999) lo studioso comasco ripercorre la nascita dello stato italiano e spiega come deve essere realizzato un autentico federalismo. Queste riforme rappresentano a suo avviso l’ultima occasione che hanno gli italiani per cambiare il loro destino.
Le prime proposte di riforma in senso federalista di Miglio erano invece contenute nel libro Come cambiare. Le mie riforme (1992).
I suoi discorsi parlamentari più importanti degli anni 1992-1993 sono raccolti nel libro Discorsi parlamentari (2012).
Le lezioni dei suoi celebri corsi di scienza della politica sono ora state raccolte in due volumi: Lezioni di politica 1. Storia delle dottrine politiche(2011), che riunisce materiali raccolti negli anni accademici che vanno dal 1974 al 1976.; Lezioni di politica 2. Scienza della politica (2011), che costituisce la trascrizione di un intero anno di corso (1981-82).
Sulla vita e il pensiero di Miglio esistono due monografie. La prima, Gianfranco Miglio. Storia di un giacobino nordista (1993) di Giorgio Ferrari, scritta nei primi anni del suo impegno politico; la seconda, più recente, è Gianfranco Miglio. scienziato Impolitico (2006) di Giovanni Di Capua.
Per quanto riguarda gli studi monografici del suo pensiero, il libro Il pensiero federalista di Gianfraco Miglio: una lezione da ricordare (2010) raccoglie gli atti di un convegno sul suo pensiero federalista, con interventi di Luigi Marco Bassani, Massimo Cacciari, Ettore A. Albertoni, Lorenzo Ornaghi e altri studiosi.
La Rivista di Politica n. 3/2011 ha dedicato un intero numero alla figura di Miglio, con interventi di Alessandro Vitale, Alessandro Campi, Stefano B. Galli e numerosi altri.
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