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Visualizzazione dei post da febbraio, 2016

Simone Moro e il Nanga Parbat

Siamo distratti; distratti da un bombardamento di notizie, fatti, contatti, idee, chiacchiere, pettegolezzi, sensazioni ed emozioni. Tutti i giorni, tutto il giorno: rapiti da una corrente più forte di noi. Poi in mezzo a questo fiume in piena leggi quasi per caso la notizia che uno che vive vicino a te, uno che è quasi della tua generazione per giunta, ha scalato per primo una delle poche inviolate vette invernali del Tetto del Mondo, senza ossigeno e portatori. E per forza ti fermi. Per riflettere almeno un secondo, sul suo gesto eroico, nel senso dell’antichità classica, sulla fatica, il dolore, la difficoltà, la determinazione che è stata necessaria a Simone Moro per godere della vista dall’alto verso il basso, su tutti noi. Sulla soddisfazione, sul primato, sul senso della storia che avrà provato lui solo nell’istante in cui avrà capito che ormai ci era riuscito, che ancora pochi passi e il calvario sarebbe finito. Che una vita spesa in preparazione e lavoro quotidiano acqui