Passa ai contenuti principali

15 agosto, il muro divide l'Europa

 
Iniziati già da quasi due giorni, di notte tra il 12 e il 13 giugno come i ladri, con la posa di cavalli di frisia e filo spinato, il giorno di Ferragosto del 1961 i berlinesi festeggiavano (almeno quei pochi di fede cattolica) vedendo dal Tiergarten i soldati sovietici e della Repubblica Democratica Tedesca (DDR) posare i primi elementi prefabbricati del famigerato muro intorno alla Porta di Brandeburgo. Murando e chiudendo la Unter den Linden al passaggio dei residenti occidentali, ma soprattutto chiudendo i residenti orientali di Berlino nei propri quartieri.

Con la costruzione del Muro l'emigrazione dei lavoratori specializzati della Germania orientale e la diserzione dei soldati della DDR passarano da due milioni e mezzo in 13 anni (1949-1962) a cinquemila fino al crollo, avvenuto nel 1989 pochi giorni dopo il ritiro dalla scena pubblica dello storico segretario comunista nonché presidente della Germania socialista Erich Honecker, fiero oppositore della politica di modernizzazione dell'apparato sovietico, la perestrojka, dell'ultimo segretario comunista a Mosca, Michail Sergeevič Gorbačëv.

L'efficassimo muro, voluto dall'allora segretario sovietico Nikita Sergeevič Chruščëv, si sviluppava per 155 km tagliando in due la città, il suo centro, le vie di comunicazione e la metropolitana, seguendo le divisioni tra gli alleati stabilite al termine della Seconda Guerra Mondiale.

Berlino Ovest era già di fatto un enclave occidentale in terra nemica a partire dal 1948 quando l'Unione Sovietica interruppe tutte le vie di approvvigionamento ai settori occidentali della città nella speranza di convincere le potenze atlantiche ad evacuare i quartieri sotto il loro controllo. Il tentativo fallì grazie a un ponte aereo durato quasi un anno che consentì alla popolazione civile e alle truppe militari di resistere.

Ogni tentativo di risolvere diplomaticamente la questione di Berlino dal dopoguerra era fallito e con la creazione di due stati tedeschi distinti, uno facente parte della NATO e l'altro del Patto di Varsavia, si era cristallizzato uno stato di fatto che non soddisfaceva nessuno, né i tedeschi, né gli americani, né i russi. A Berlino soprattutto si aveva un fronte militarizzato a diretto contatto tra le due potenze mondiali che si contendevano l'egemonia mondiale, una circostanza molto pericolosa.

Ecco perché nonostante le proteste, a cominciare dal presidente americano John Fitzgerald Kennedy con il suo Ich bin ein Berliner, la NATO lasciò fare i sovietici, tirando finalmente un sospiro di sollievo vedendo come l'Europa fosse una buona volta ben divisa dalla cortina di ferro, senza confini porosi e punti di contatto difficili da gestire.+

RICEVI TUTTI GLI AGGIORNAMENTI DAL BLOG SU TELEGRAM PREMENDO QUI !

Post popolari in questo blog

COME L’IRLANDA E’ USCITA DALL’UNIONE… CON LA GRAN BRETAGNA!

1916-1921, cinque anni che cambiano le sorti di un’isola tanto alla periferia dell’impero quanto vicina al suo centro vitale.  1921-1997, dall’Irlanda a Hong Kong le date che segnano la fine dell’Impero più grande conosciuto nella storia dell’umanità. Ecco come tutto ebbe inizio. di Lucio Brignoli, pubblicato su Storia&Verità ottobre-dicembre 2016 L’Occidente non è tutto così occidentale come noi lo crediamo, o almeno non lo è sempre stato. In questo caso non lo è stato fino a pochi anni fa, se è vero come è vero che dalle parti dell’Ulster, le contee irlandesi rimaste sotto la corona inglese dopo il Trattato anglo-irlandese del 1921, si scannavano ancora quotidianamente tra cattolici e protestanti. Per la precisione tra irlandesi da una parte e scozzesi, inglesi e gallesi dall’altra. Le guerre di religione che in Europa erano terminate nel 1648 con la Pace di Westfalia, dopo la tanto sanguinosa quanto inutile Guerra dei Trent’anni, ed in Svizzera nel 1848 con la costituzione confe

il decalogo di Assago, parlare di Miglio avendolo letto...

Il Decalogo di Assago risale al 12 dicembre 1993 e fu scritto e presentato dal professor Gianfranco Miglio, da molti ancora oggi invocato per dare un timone politico alla Lega Nord. E' bene, parlandone, averlo letto. Ho già proposto un'ampia bibliografia cui i più curiosi o interessati possono attingere per conoscere meglio quello che da più parti è da sempre considerato l'ideologo della Lega Nord dalla fondazione negli anni '80 del secolo scorso. Qui propongo il famoso Decalogo di Assago che delineava il prototipo di un'Italia federale e federalista, avente per perno le identità regionali. Con il senno di poi è curioso notare come in alcun modo fosse citata l'appartenenza all'allora Comunità Economica Europea e oggi Unione Europea. Buona lettura: ART 1 – L’Unione Italiana è la libera associazione della Repubblica Federale del Nord, della Repubblica Federale dell’Etruria e della Repubblica Federale del Sud. All’Unione aderiscono le attuali regioni

Contro la burocrazia, di Antonio Gramsci

Raccontano i giornali che un usciere del ministero della Pubblica istruzione fu arrestato perché aveva preso l’abitudine di far sparire dai tavoli degli impiegati le pratiche voluminose, per venderle come carta straccia e ricavarne qualche guadagno in questi tempi di caro-viveri e di carissima carta. Naturalmente egli avrà il destino di tutti i geni i compresi: sarà processato, condannato e perderà il posto. Eppure se la giustizia fosse, almeno essa, meno burocratizzata e meno fossile, quell’ignoto dovrebbe essere assolto ed esaltato. Perché lui, mentre da anni imperversano i lamenti contro la burocrazia, mentre si succedono studi e commissioni per la riforma delle amministrazioni pubbliche, mentre ogni ministro, che voglia passare per modernista e scroccare qualche approvazione alla stampa e alla pubblica opinione, si affretta a iniziare il suo governo con la solenne promessa di sburocratizzare, lasciandosi poi inevitabilmente travolgere dalla consuetudine, dagli ingranaggi dell